Quattro amici: Nino, Aldo, Vittorio e Salvatore. Quattro matricole universitarie imbranate e supponenti; quattro ragazzi definiti nel carattere da sogni sconfinati e ignoranza furibonda; quattro personaggi che sembrano usciti direttamente da una puntata di The Big Bang Theory.
I quattro semi delle carte napoletane: oro, coppe, spade e bastoni, coi loro significati, spesso reconditi, sospesi tra superstizione e mito. Le regole di un gioco, la Scopa d’Assi, messe a confronto con le leggi non scritte, a volte ardue da accettare, dell’adolescenza.
Una partita a carte, prolungatasi vent’anni, come perno di un’amicizia sopravvissuta, non senza danni, alle avversità della vita. Un racconto d’umorismo demenziale, ma anche malinconico e pregno di saudade, che vuol far riflettere su quanto sia dannatamente difficile, e in definitiva triste, il mestiere di crescere.