Grazia Deledda

Grazia Deledda (Nuoro, 1871 – Roma, 1936), nota ai più per essere stata l’unica italiana a vincere il premio Nobel per la letteratura (1926), consacrò la propria esistenza alla scrittura e alla famiglia. Dopo un’infanzia e un’adolescenza intensamente spese nelle terre selvagge della Sardegna centro-orientale – dove, nonostante le numerose tragedie famigliari che la colpirono e il peso dei velenosi pregiudizi maschilisti sulle sue velleità artistiche, iniziò precocemente a comporre racconti, brevi saggi e articoli – si traferì con il marito Palmiro Madesani, poi divenuto suo agente, a Roma, città in cui scrisse i suoi romanzi di maggior successo, pressoché tutti ambientati nell’isola sarda: Elias Portolu (1903); Cenere (1904); L’edera (1908); Canne al vento (1913); La madre (1920). Nonostante la sua indole schiva, che la portò a condurre sempre un ménage ritirato e lontano dalla mondanità salottiera della capitale, riuscì a imporsi nel panorama letterario italiano e straniero per la straordinaria forza e originalità delle sue opere.

Generi: Letteratura

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Grazia Deledda
L’edera (copertina)

L’edera

Grazia Deledda

Come la pianta che dà il titolo a questo potente romanzo di ambientazione sarda, le vicende di Annesa, eroina misteriosa, degna delle migliori tragedie classiche, e al contempo originalissima nel suo spirito tormentato, si aggraticceranno intorno al vostro spirito, costringendovi a non staccare gli occhi dalla pagina.

Immortali # 11

Romanzo | Letteratura

Racconti sardi (copertina)

Racconti sardi

Grazia Deledda

L’unico rischio che si corre (se di rischio si può parlare…) leggendo gli otto racconti che compongono questa raccolta, è quello di mollare tutto e partire per la Barbagia sui due piedi, non resistendo all’arcano e conturbante richiamo di una terra meravigliosamente raccontata da una Deledda giovane e più che mai innamorata della sua Sardegna.

Immortali # 4

Romanzo breve | Letteratura