C’è stato un tempo in cui Berlino era divisa da un muro. Da una parte del muro il ricco occidente, dall’altra il rigido oriente. Ma dopo l’incidente con l’astronave Mao Hsien e la catastrofe chiamata Convergenza, la divisione era diventata molto più drastica. Il mondo era stato diviso in due, a chiazze: interi stati, o singoli quartieri di una città. Da una parte il progredito mondo del 2050. Dall’altra il 1968, con tutte le sue contraddizioni. Due tempi, due epoche, simboleggiate da due animali che forse non sono tali, il marziano nanuq e l’estinto dodo. In questo scenario dickiano si muovono persone che inseguono il proprio destino, nell’attesa di un grande evento che tutta l’umanità, passata e futura, attende con trepidazione: il lancio dell’Apollo 11.