Il saggio analizza l’impatto della sit-com Vita da Strega (Bewitched) nell’immaginario collettivo, a partire dal contesto storico in cui è nata: nel 1964, la magia di Samantha diventa una metafora della condizione femminile in una società che chiedeva alle donne di reprimere un potere che stava per esplodere nella Seconda Ondata femminista.
Grazie alla sua protagonista, rassicurante e sovversiva quanto basta, la serie ha rivoluzionato l’immagine della strega nella cultura pop, aprendo la strada a numerose eredi non solo nella tv statunitense (Sabrina, WandaVision), ma anche nel mondo dei manga e degli anime (Sally la maga, Lamù, Oh Mia Dea!).