Siamo ai primi di un Novecento alternativo dove scienza e religione coesistono grazie a Galileo Galilei, che la Chiesa non ha costretto ad abiurare, ma anzi ha santificato. La tecnologia ha potuto svilupparsi senza ostacoli in un mondo suddiviso tra Cristianità e Islam. Una donna misteriosa compare nel deserto dove l’archeologo Eugenio Pacelli, insieme con l’amico Nicola Romanov, sta per compiere una scoperta che potrebbe cambiare i destini del mondo. È il debutto narrativo di Alessandro Montoro, sospeso tra fantascienza, ucronia e un pizzico di misticismo.