“Sbuffai, mi chiusi la zip del giubbotto di pelle, la maglia dei Kiss al di sotto. Scesi i gradini, prestando attenzione a quello centrale che mi aveva fatto cadere più di una volta. Per colpa di quella tavoletta avevo rotto un amplificatore Major valvolare costato un occhio della testa.
La musica ripartì e mi accompagnò via da lì. Il mio fratellino aveva ripreso a suonare, forse Chopin, non riuscivo a riconoscere i musicisti classici. Erano tutti uguali alle mie orecchie.
Schiamazzi infantili. I figli dei vicini avevano ripreso a giocare, facevano un chiasso assurdo. Il tempo pure faceva schifo. Ero decisamente di cattivo umore.
Rigirai fra le mani il disco fasullo.
– Il suono della perseveranza – sussurrai, leggendone il titolo stampato in lettere dorate ed eleganti. Lo ispezionai meglio. L’anno di pubblicazione era il 1998, precisamente in data quindici settembre. C’era solo un problema.
Era il primo settembre.”