Un superbrillamento solare piega il campo magnetico terrestre, la magnetosfera è letteralmente spazzata, come se qualcuno staccasse la spina per poi riattaccarla dopo lunghe ore. Niente sarà più come prima. La corteccia cerebrale degli esseri umani è stata investita da particelle che hanno danneggiato l’area di Wernicke, da cui dipende la comprensione del linguaggio: nessuno è più in grado di comprendere una sola parola, né scritta, né orale. La civiltà organizzata si scioglie come neve al sole, perché è impossibile comunicare anche i concetti più semplici. Non si può più insegnare, leggere, scrivere, persino parlare. C’è chi tenta di recuperare un linguaggio di segni grafici, ma la società ormai è a pezzi. Le due protagoniste, Dimma e Para, sono costrette a reimparare anche il significato dei piccoli gesti; per riuscirci si uniscono alla comunità Word 2, che contesta il tentativo di ridare senso a vecchi simboli e tenta di inventare un nuovo senso per i suoni, lontano dalla città, in modo che la comunicazione non interferisca con quella ufficiale.
Regole, morale, cambiamenti di mentalità e di linguaggio in un racconto di Lukha B. Kremo, un originale spin-off del suo Incommunicado vincitore del Premio Robot; storia diversa, con differenti protagoniste, ma ambientata nello stesso mondo che ha smarrito la capacità di comunicare.