Roma, quartiere San Paolo, in un futuro purtroppo prossimo. La crisi climatica ha innescato cambiamenti profondi e irreversibili. Una comunità di vicinato si barcamena in un’economia di sussistenza, basata sulla divisione dei compiti e delle responsabilità, nonché sul recupero e il riuso: attività in cui è maestro Hiroshi, esperto di kintsugi, la pratica giapponese del restauro di oggetti. Sua moglie Clara è tra coloro che aspettano con ansia l’arrivo di un funzionario del Ministero, che dovrà giudicare se merita un finanziamento il progetto NBT di ingegneria genomica vegetale, che la comunità vuole avviare per migliorare la produzione alimentare. Anni fa Clara si è assunta l’onere di crescere, come fosse suo, il figlio di Anita, la sua migliore amica d’infanzia: loro due erano una cosa sola, ma Anita rimase incita di un uomo che non volle rivelare, e se ne andò a cercare la sua strada per il mondo. Grande è quindi lo stupore di Clara nel rendersi conto che il funzionario ministeriale da cui dipende la loro sorte è Anita, e che non è tornata soltanto per questo incarico, ma anche per riprendersi il figlio, il quale però non sa niente di lei. Destini individuali e desideri collettivi si intrecciano nel breve volgere di pochi giorni in una comunità che non avrebbe bisogno di conflitti.
Relazioni interpersonali, recupero, riparazione in un romanzo breve di Laura Silvestri.