Ẻ il 1376 e nella città di Peroscia un bambino di due anni viene brutalmente ucciso. Del crimine sono accusati alcuni giudei che vivono da tempo nel comune umbro. Secondo la predicazione di Fra’ Bernardo da Siena, un francescano da poco giunto a Peroscia, gli ebrei sono soliti festeggiare la loro Pasqua crocifiggendo un bambino cristiano, utilizzandone il sangue per impastare il pane azzimo e mescerlo al vino. Dopo una lunga notte di torture, gli accusati confessano ma il Capitano di giustizia, Giovanni Galeotto, non è convinto della loro colpevolezza e decide di indagare. Scoprirà, così, una verità scomoda, che non gli sarà permesso rivelare, ma che servirà a salvare la vita a degli innocenti.