Esiste il fascino della rincorsa dietro alle novità tecnologiche che, perversamente, si combina con quello sottile del peccato nella visione di una figura materna in négligé mentre allatta la sua piccola; esiste quello ambito del controllore che assembla montagne di dati che avrebbero fatto la felicità della polizia segreta della Germania dell’Est, la Stasi. Ma niente è più intrigante che seguire gli andirivieni improbabili di personaggi e idee. Idee che per ora solcano le righe in digitale di ogni ebook e non è dato sapere in prospettiva quanta strada faranno.
Giunti al terzo racconto-saggio la storia, benché frammentata, comincia a delinearsi nelle sue principali ramificazioni. I personaggi già noti consolidano le proprie posizioni. Altri entrano in scena e si dispongono sulla scacchiera, pronti a mettersi in gioco. Una creatura dall’intelligenza artificiale ha smarrito, forse, proprio la via della ragione (ironia del caso!) o quella di casa; forse è stata rapita o si è resa autonoma. Dov’è maggiore il rischio, nell’allertare immediatamente le autorità, nel rendere pubblica la notizia o nella snervante attesa?
In un contesto tecnico-scientifico s’intravede, appena abbozzato, il disegno di uno sviluppo progettuale: spingere le scienze umane a uscire dalle secche del tecnicismo intellettuale fine a se stesso per istradare l’umanità verso uno sviluppo cognitivo più consapevole.