Da un autore eccezionale un racconto eccezionale. Eccezionale in vari sensi. Manoscritto trovato in una macchina del tempo abbandonata, scritto da Silverberg negli anni settanta, è innanzitutto un'accorata storia sull'America di oggi e dell'immediato futuro, piena di ironia ed amarezza e di impegno sociale (si era negli anni della contestazione e del “flower power”), da cui traspare l'evidente preoccupazione sul futuro che ci attende, un futuro pieno di incognite e di problemi sempre più gravi e vicini, la cui soluzione si allontana sempre più (l'inquinamento, la confusione politica, la sovrappopolazione). Ma è eccezionale non solo per questo motivo, o per la sua bellezza. È eccezionale nel senso primitivo della parola, cioè «fuori del normale»: è un racconto scritto infatti in una maniera estremamente personale, con uno stile espressivo ed immediato, e con una struttura narrativa che si avvicina a quelle usate dagli scrittori della «new wave». C'è però una differenza sostanziale: qui la tecnica narrativa non è fine a sé stessa ma è al servizio del contenuto, un contenuto pieno di significati morali e sociali, in un’epoca in cui i valori etici sono andati persi quasi del tutto.