Nell’Italia post-unitaria, Carmine “Donatelli” Crocco si nasconde con i suoi briganti nei boschi del Vulture, braccato dai militari dei Savoia. Il popolo è spaccato a metà: c’è chi li sostiene come eroi e chi li vorrebbe vedere nella polvere. I primi hanno dato vita alla “Congrega dei cafoni”, che rifornisce i guerriglieri di cibo e beni di prima necessità facendoli trasportare da due bambini, Rosina e Francesco. Qualcosa, però, arriva a turbare la quiete della vita di Rosina: una mattina, il cane di un signorotto viene trovato morto, il muso imbavagliato dal fazzoletto di suo fratello Duccio. La reazione del signorotto è furiosa e immediata, e Duccio viene frustato pubblicamente. Il giorno seguente, Rosina e Francesco si mettono in cammino per portare un carico ai briganti, nascosti a Monticchio. Sulla strada trovano il morello del signorotto che pascola libero e, poco distante nella boscaglia, il corpo dell’uomo: giace a terra, con la testa spaccata a metà da una zappa che porta inciso un nome che Rosina conosce bene. Il nome di suo padre. Per Rosina e Francesco inizia la discesa in un incubo, che li porterà a scoprire passati sepolti, tradimenti e vendette. In cielo, a osservarli, una luna che sembra un sorriso cattivo; per le strade, muti testimoni, le bandiere tricolori che sventolano nel buio.