Potrebbe lasciar perdere, Scilla Martini, fotoreporter. Però c’è Jitka. La ragazza praghese è orfana di madre da pochi mesi, e lei sa bene come ci si sente. Il trauma comune ha creato fra loro un legame immediato. Non vuole abbandonarla. Anzi, intende aiutarla a realizzare i suoi sogni. Ma più frequenta Villa Courier, più le domande aumentano: perché Scilla non incontra mai il padre della ragazza, pur presente in casa? Cosa significa l’avvertimento di nonna Grete, l’anziana matriarca che nasconde sotto montagne di pizzo la propria fragilità? Perché proprio nonna Grete sparisce alla vigilia di una festa? E cosa vuole davvero Jitka da lei?
Domande che tolgono il sonno. Perché Scilla ai fantasmi non crede, ma alle menti perverse sì. Ed è convinta che qualcuno persegua uno scopo, tessendo fili invisibili e robusti come la tela di un ragno velenoso. E soprattutto perché, come dice l’amica Magalì, devono averle rifilato il karma del gatto.
Con l’aiuto dello zio, il vicequestore aggiunto del distretto Verbania-Cusio-Ossola, Scilla indagherà, si ficcherà nei guai e troverà le risposte. Per scoprire che una, una sola, non avrebbe voluto conoscerla.