Cornelius Meyer è un magistrato già avanti negli anni. Ha dedicato la vita alla giustizia, alla verità e all’onore, valori per lui sacri. È solo, perso nel ricordo della moglie e della giovane figlia morte da anni, in un periodo, il XVI secolo, nel quale malattia e guarigione sono spesso incomprensibili alla stessa medicina.
Annabeth Kreuse è una contadina, molto giovane e molto bella, che vive isolata insieme al fratello minore. Non ha più i genitori e non ha un marito, è indipendente, modesta, sa leggere e contare. Non fa parte della vita del borgo, che la guarda con sospetto e diffidenza.
Si trova coinvolta in una accusa di stregoneria, e viene travolta da un vortice di menzogne, tradimenti e invidia.
Cornelius Meyer ritrova in quella fanciulla la voglia di vivere. La protegge e nel corso del processo scoprirà che nulla è come sembra, e che non esiste una sola verità.