Milano. Aprile 1907. Nel cortile di palazzo Acerbi, dove vive la famiglia del conte Rocchi, uno dei banchieri più in vista della città, viene trovato il corpo senza vita della giovane Lucilla Benedetti. Nelle tasche del vestito, foglioline d’artemisia. Sulle ante del portone d’ingresso, invece, appare disegnata con il carbone una croce, come quelle che i monatti disegnavano nel 1600 sulle porte delle case degli appestati.
Pochi giorni dopo, due giovani presso i navigli scompaiono nel nulla.
La gente inizia a rievocare l’antica leggenda del marchese Acerbi che, nel ‘600, abitava a Porta Romana. Dava feste e banchetti e usciva ogni sera in carrozza invitando giovani donne a palazzo. Lì, a Porta Romana, la peste non arrivava e per questo lui veniva considerato da molti il Diavolo.
La leggenda del marchese si intreccia con quella della strega Arima, rievocata nel corso di una seduta spiritica per ritrovare i due ragazzi scomparsi.
Chi è il responsabile della morte di Lucilla? Il Diavolo è forse tornato a Porta Romana?
Tra sospetti, rivolte popolari, ricerche sui navigli e negli ambienti raffinati della nobiltà milanese, il commissario Pittarelli avrà in fondo un solo nemico da rovesciare per risolvere il caso: la superstizione.