In attesa di cominciare il corso della Laurea Magistrale di Archeologia, Tecla riceve in regalo dal mare un gioiello che è un manufatto etrusco. Mettendo da parte i suoi divertimenti con GB, un bel ragazzo del luogo, chiede aiuto a un amico d’infanzia che aveva perso di vista, prof di archeologia all’UNIGE, per ripulirlo e capirci qualcosa. Lo aveva amato tanto da bambina, quel prof, e adesso? Come la prenderà GB? Tecla imparerà a occuparsi dei manufatti che troverà nel relitto di una nave romana, conoscerà la storia di Titus, il suo Magister Navis, il comandante che era stato uno schiavo, emancipato da un padrone che lo aveva amato tanto da liberarlo quando ha capito di dover morire. Titus era un barbaro, alto e biondo, e probabilmente molto bello: un po’ come Roberto, il prof di Tecla.
Anche lei è bella, anche se è piccina come un etrusco: non sarà facile convincere GB a lasciarla perdere. Oltre tutto, Roberto è fidanzato già da qualche anno, e la ragazza è la sua assistente all’UNIGE.
Papiri siciliani, anelli d’oro con corniola incisa, gioielli romani e etruschi, nuotate e amore sugli scogli: per Tecla è un’estate molto particolare, nella zona del mar Ligure in cui nuotavano le sirene…