Costretto alle dimissioni Silvio Berlusconi l’establishment italiano affidò a Mario Monti, l’uomo della troika europea, il compito di ridurre il debito pubblico. La cura di cavallo, sempre più tasse, che propinò all’economia italiana fu tale che il cavallo rischiò di stramazzare. Il Pil italiano ebbe una caduta tragica. Le riforme ridussero di poco il debito, ma non innescarono uno sviluppo economico positivo. Alle elezioni del 2013 il Pd ebbe un risultato inferiore alle previsioni e tentò un accordo con il M5S, una nuova formazione politica, capitanata dal comico Beppe Grillo che aveva ottenuto un successo travolgente. Impossibilitato a formare un governo con i pentastellati il PD incaricò Letta di formare un governo con l’appoggio più o meno velato del di Forza Italia. Con la decadenza di Berlusconi da senatore e per la sua azione compassata il governo Letta cadde a febbraio 2014. Nel VI capitolo si traccia una breve storia della globalizzazione che, patrocinata dagli Stati Uniti, ebbe un grande impulso dal secondo dopoguerra, e nel VII capitolo si tratta dell’ascesa della Cina a nuova potenza economica planetaria.