A Febbraio 2014 l’outsider Matteo Renzi, sostituì l’amico Enrico Letta al governo. Questa fulminea scalata al potere era stata legittimata dalla vittoria alle primarie del Pd, dall’inconcludenza dell’azione governativa di Letta, e dall’alleanza con Berlusconi con il patto del Nazzareno stipulato per garantirsi la maggioranza parlamentare per realizzare le riforme. Il giovane premier, galvanizzato da uno strepitoso successo alle elezioni europee, iniziò una frenetica attività politica ed in poco tempo fece approvare un insieme di leggi chiamate JOBS ACT, atte a rivoluzionare le relazioni industriali tra imprenditori e dipendenti. Le aziende non potevano più sostenere i costi dello stato sociale per i margini di guadagno ridotti indotti dalla agguerrita concorrenza dei paesi del terzo mondo dopo che erano state abbattute le barriere doganali.
Nel IV e V capitolo si parla della de-industrializzazione dell’Italia e della fine della globalizzazione guidata dall’America di Donald Trump nel disperato tentativo di impedire lo strapotere della Cina.
Nel VI capitolo infine si parla del successo della Cina nell’ultimo ventennio.