“Questi uomini non agiscono consapevolmente per escludere le donne (anche se una donna in meno è un uomo in più), o per escludere temi che afferiscono alla cultura femminile: semplicemente non ci pensano, non ci fanno attenzione. Insomma, se ci distraiamo un attimo, corriamo il rischio di finire nello sgabuzzino insieme alle scope”. Monitorare quanti uomini siano invitati a discutere nel corso di un evento non è uno sterile esercizio aritmetico: i numeri contano e nei programmi delle manifestazioni fantascientifiche gli uomini sono mediamente il doppio delle donne, è un’evidenza. Eppure, dallo sgabuzzino delle scope, inforcando il nostro mezzo di trasporto preferito, possiamo evadere: la fantascienza non è forse lo spazio della libertà?
Da questa “intuizione puntiforme” nasce il gruppo delle Fantascientiste (femministe)^n. Una costellazione di donne appassionate di fantascienza: scrittrici, saggiste, illustratrici; una costellazione di singoli astri che si incontrano e tracciano un disegno che – pur con caratteri differenti (come sono i femminismi, che insieme, tuttavia, raggiungono l’ennesima potenza) – dichiara al mondo di esistere e crea spazio alla presenza e all’immaginazione narrativa delle donne nell’ultragenere, la nuova definizione di fantascienza, della quale intende ri-scoprire la dignità letteraria insieme alla capacità di critica sociale e di costruzione di nuovi (migliori) futuri. (Dall'introduzione di Laura Coci)