Ilario Belviso è un mostro. Lo è fin da piccolo, da quando i compagni di classe lo additavano e lo deridevano. Lo è nell'animo, corrotto da una lussuria senza freni. Lui, che ha sfiorato da vicino tutti i peccati capitali, lui che molti li ha vissuti sulla propria pelle, li ha fatti propri. L'invidia, soprattutto, ma anche l'ira. La superbia, per ergersi al di sopra degli altri, l'avarizia di sentimenti, perché quando hai poco, quel poco te lo tieni stretto. La gola, l'incapacità di resistere alle tentazioni. L'accidia, quell'indolenza che ogni uomo deve sconfiggere, di tanto in tanto. Superbia, Avarizia, Lussuria, Invidia, Gola, Ira, Accidia. E poi arriva l'ottavo peccato. E anche la vita di Ilario Belviso, il mostro, arriva a una svolta.