“Ogni attimo di sofferenza assumeva un aspetto diverso e, come i ricordi di tanti anni prima, si trasformava in qualcosa di molto vago, ma decisamente pungente. Col tempo le immagini sbiadivano e i ricordi si annacquavano, ma le emozioni rimanevano, amplificate e chiuse come in una bolla d’aria. E questa bolla cresceva con il passare del tempo, diradando tutto, ma allo stesso tempo inglobandoti in sé. Così l’emozione non te la trovavi più dentro, ma tutt’intorno, ovunque tu guardassi, ovunque andassi.”