Che cosa mai possono avere in comune lo storico tardo antico Paolo Orosio e il presidente USA Theodore Roosevelt? A prima vista saremmo portati a dire poco o nulla dato l'abisso spazio-temporale che li separa, c'è però un elemento concreto che li avvicina. Entrambi ebbero a che fare con popolazioni che ritenevano essere barbare, tutti e due giudicavano la scomparsa di creature del genere solo come auspicabile. A conti fatti imperi e barbari nascono assieme, le difese degli organismi statali dell'antichità e del medioevo servono a separare lo spazio civilizzato dal vasto mondo esterno, creando la categoria dei barbari (nomadi o seminomadi) in contrapposizione a quella degli agricoltori sedentari. Vengono costruite delle difese, come il limes romano, che servono tanto a mantenere i contadini al loro posto che a difenderli dalle incursioni dei predoni d'oltreconfine. Eppure gli imperi pre-industriali, compresi quelli nati nel corso dell'evo moderno dopo la diffusione delle armi di fuoco, erano sostanzialmente degli organismi tolleranti, essendo costituiti in partenza dall'unione di comunità differenti per etnia, lingua e religione. Al contrario furono il nazionalismo, l'imperialismo e il colonialismo a scatenare tremendi conflitti, generando un nuovo tipo di intolleranza e un tipo di barbarie come non si erano mai visti prima al mondo. Perché, nonostante la presunzione che possano avere gli abitanti dei paesi industrializzati riguardo al loro elevato grado di civiltà, anch'essi sino a ieri non erano nient'altro che barbari.