Contro ogni previsione il cartello delle sinistre, in cui predominava il PDS (ex Partito Comunista Italiano), vinse le elezioni con il professore in Economia Romano Prodi, che si era guadagnato la leadership per la abilità nel risanare il settore delle partecipazioni statali in perdita da alcuni anni.
Per la sua rispettabilità egli doveva essere il cavallo di troia per convincere sia gli italiani a partecipare all’ introduzione della nuova moneta “euro”, sia la Germania e la Francia diffidenti verso un Paese così indebitato. Conseguito questo obiettivo, la rissosità nella coalizione prevalse, e Romano Prodi fu sostituito da Massimo D’Alema, il primo Presidente del Consiglio proveniente dal PCI, che a sua volta fu costretto per beghe surreali tra i partiti che lo appoggiavano a dimettersi per essere sostituito nel 2000 da Giuliano Amato a cui fu affidata la fiducia per mettere un po’ d’ordine nei conti pubblici e di preparare le elezioni. Il capitolo III è dedicato alla svendita di quel patrimonio pubblico rappresentato dalle Partecipazioni Statali, ed il quarto focalizza la rivoluzione di internet che si affermava tumultuosamente in quegli anni. Nel V e VI Capitolo si analizza lo sviluppo socio economico dell’Europa e dell’Italia dal 1870 al 1915.