Tre singolari personaggi, che davanti a un pubblico in religioso silenzio stanno interpretando il ruolo di Sherlock Holmes, Watson e Lestrade, discorrono di una strana avventura che Holmes ha vissuto a Pistoia nell’estate del 1891. Lo squillo di un cellulare, quello del commissario Paolieri, per un attimo interrompe la rappresentazione. Il commissario esce dalla sala e risponde alla chiamata della questura. Ascolta il resoconto di un’operazione antidroga in corso proprio in quel momento ma tiene gli occhi incollati verso la sala della biblioteca, dove i tre strambi personaggi continuano ad affabulare il pubblico. Quando rientra, il gioco volge ormai al termine. Ma quando il pubblico comincia a sciamare dalla stanza, l’uomo che ha interpretato Holmes balza verso la porta e blocca un uomo che tiene in mano una valigetta. E, da quel momento, prende in mano le redini della situazione fino a dimostrare, con lo stesso metodo e le stesse parole che avrebbe usato Holmes a Baker Street, l’implicazione dell’uomo in una vicenda criminale. Il commissario Paolieri lo arresta, ma non capisce più chi siano, davvero, le persone – o i personaggi – che gli stanno davanti.